Resilienza fattore chiave per i portinnesti di ciliegio

01 mag 2023
1695

La sostenibilità delle produzioni di ciliegie sta diventando una esigenza sempre più sentita a causa dei cambiamenti climatici e dei gravi problemi ambientali, come la diminuzione della disponibilità di acqua e l’innalzamento delle temperature primaverili-estive, e la perdita di biodiversità. Per ovviare a queste problematiche, i ricercatori serbi dell’Università di Novi Sad hanno studiato il germoplasma autoctono del ciliegio come possibile fonte di nuovi portinnesti. 

La ricerca, condotta su un ceraseto sperimentale allevato in un clima semi-arido e non irriguo, ha dimostrato che una oculata scelta del portainnesto permette agli alberi di ciliegio di crescere moderatamente, con un buon effetto nanizzante, produrre bene e adattarsi a condizioni critiche senza compromettere la qualità delle ciliegie, a patto che gli obiettivi di efficienza produttiva siano ottenuti grazie ad una corretta gestione dell’albero. 

La regione serba in cui si sono valutati i nuovi portinnesti presentava un clima continentale, caratterizzato da estati estremamente calde e inverni freddi. Durante la prova (2017-2021), la T media annua è stata di 13°C, con T max giornaliere che hanno raggiunto i 41°C e T invernali che sono scese fino a -23°C. La sommatoria delle precipitazioni è variata da 500 a 700mm.

 Anche le condizioni pedologiche non erano ottimali per la coltivazione del ciliegio, con un terreno di tipo sabbioso-limoso (40% sabbia, 38% limo e 22% argilla), un pH vicino a 8, un contenuto di CaCO3 superiore al 3% e di C organico inferiore al 2%. 


La prova è stata impostata presso l’azienda sperimentale della Facoltà di Agraria dell’Università di Novi Sad mettendo a dimora in un impianto ad alta densità (4m x 2m = 1250 alberi/ha) astoni della cv Summit innestata su sei portinnesti: uno di confronto, Gisela 5 (Prunus cerasus x Prunus canecens) e cinque nuovi potenziali portinnesti, ottenuti da un processo di selezione clonale eseguito in Serbia su popolazioni locali di Prunus cerasus cv Oblačinska (PC), Prunus fruticosa (PF) e Prunus mahaleb (PM). 

I risultati della sperimentazione indicano l’elevata capacità di adattamento alle condizioni critiche e sfavorevoli della prova per la selezione autoctona di ciliegio acido denominata PC_02_01/4 e per i dei cloni di Prunus fruticosa. Inoltre, il clone PC_02_01/4 ha fornito le migliori prestazioni in termini di produttività ed efficienza produttiva durante l’intera prova, garantendo allo stesso tempo livelli di qualità delle ciliegie più che soddisfacenti insieme ad un buon controllo della vigoria delle piante.  

Estratto da: Narandžić e Ljubojević, 2023


Cherry Times - Tutti i diritti riservati

Potrebbe interessarti anche

Ciliegie argentine da record: fino a 30 euro al chilo con la prima raccolta

Mercati

07 nov 2025

La stagione 2025 delle ciliegie in Argentina si apre con prezzi record: fino a 30 euro al chilo al dettaglio e oltre 20 all’ingrosso. L’offerta limitata e l’alta domanda rendono il mercato interno sempre più competitivo rispetto alle esportazioni, almeno in questa fase iniziale.

Nel suo piccolo... nel ciliegio il Piemonte investe alla grande!

Varietà

09 ago 2023

Il Piemonte è una delle poche realtà italiane che mostra segnali di vivacità nel comparto ciliegia. Mentre altre regioni annaspano per mantenere le posizioni di regioni leader, dal Piemonte si registra invece un rinnovato interesse verso il frutto rosso del paradiso.

In evidenza

Produzione ciliegie in calo in Cile: -16 milioni di casse e nuovi scenari di mercato

Produzione

10 dic 2025

Il Cile prevede una riduzione della produzione di ciliegie a 115–120 milioni di casse per via di gelate, potature e ciclicità vegetativa. L’export anticipato verso l’Asia accelera, cambiano i formati richiesti e crescono le richieste di varietà precoci e bicolori.

Come ridurre l'80% della disidratazione delle ciliegie nelle celle di prima refrigerazione

Post-raccolta​

10 dic 2025

Un innovativo sistema di umidificazione ad alta pressione riduce fino all’80% la disidratazione delle ciliegie nelle celle di prima refrigerazione, garantendo qualità costante anche durante raccolte concentrate. Una soluzione chiave per la filiera post-raccolta e l’export ortofru

Tag Popolari