Le ciliegie del Nord‑Ovest degli USA si preparano a brillare quest’estate: la produzione è stimata a 213.800 tonnellate, con un aumento del 10% rispetto allo scorso anno. A dare slancio al settore, la sospensione temporanea dei dazi sui Prunus avium negli Stati Uniti e nei principali mercati d’importazione, che favorisce il posizionamento sui mercati internazionali.
Un raccolto in crescita
Dalla Washington alla Michigan, passando per Idaho, Oregon, Montana e Utah, la raccolta estiva — da giugno ad agosto — beneficia della pausa nei dazi “alla Trump”, in vigore fino a fine luglio 2025. Canada, Cina e Messico, mercati chiave, hanno sospeso i dazi che in precedenza avrebbero gravato fino al 145% per gli USA e al 135% per la Cina.
Stati coinvolti: dazi sospesi
Michigan: con un indotto da 36,5 milioni di dollari (circa 33,9 milioni di Euro) nel 2022, produce il 75% delle ciliegie acide americane. L’esenzione dai dazi riduce l’incertezza, in un contesto di costi di produzione in aumento.
Washington: lo Yakima Valley e le altre aree di coltivazione contribuiscono con due terzi della produzione nazionale di ciliegie dolci. Nonostante le sfide del post-pandemia e un’ondata di caldo nel 2023, l’apertura verso i mercati esteri sta incentivando una produzione record.
Secondo Northwest Cherries, l’intera regione – con il solo apporto di Washington – potrebbe arrivare a 231.800 ton nel 2025, rispetto alle 200.563 ton del 2024.
Concorrenza californiana sotto controllo
La California conclude quest’anno con circa 54.000 tonnellate di ciliegie, un volume minore e anticipato rispetto alle stagioni precedenti, terminando la raccolta in aprile. Grazie a questa differenza temporale, la competizione con il Nord‑Ovest è limitata, consentendo una strategia di marketing più efficace.
Ciliegie del Pacífico Nord‑Ovest
La regione regionale produce solo ciliegie P. avium (dolci), pari al 90% della produzione federale americana, mentre il Michigan è leader per le P. cerasus (acide), con il 74% del totale nazionale.
A marzo 2021, Washington da sola segnava 443.640 tonnellate di ciliegie dolci.
Le superfici investite a ciliegio negli Stati Uniti superano i 87.000 acri (circa 35.200 ettari), di cui 50.000 (circa 20.200 ettari) nel solo Nord‑Ovest.
Tra il 2015 e il 2024, l’export ha rappresentato tra il 23% e il 35,2% della produzione regionale. Il 2017 ha segnato il picco di esportazioni, con 35,2% circa dei 26,4 milioni di cartoni da 20 libbre (circa 9 kg) prodotti.
Nel 2024, il Canada ha importato 2.202.860 cartoni, la Cina 801.360, seguite da Taiwan, Corea, Messico, Vietnam e Giappone.
Una stagione sotto il segno della qualità
Con un contesto favorevole — dazi sospesi, raccolti abbondanti e mercati pronti ad assorbirli — le ciliegie del Nord‑Ovest attraversano una fase di rilancio. Ora la sfida sarà mantenere l’export solido, esplorare nuove rotte e consolidare i legami con i grandi mercati, puntando su qualità, sostenibilità e marketing mirato.
Fonte: selinawamucii.com
Fonte immagine: Northwest News Network
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