La Turchia è il maggiore produttore mondiale di ciliegie, mentre il Cile è il principale esportatore, rendendoli più alleati che concorrenti, dato che le loro stagioni non coincidono.
La Turchia si è affermata come il principale produttore e uno dei principali esportatori mondiali di ciliegie, con mercati chiave in Europa, Russia e nei Paesi arabi.
Per la campagna 2024-2025, la leadership della Turchia si conferma, sebbene la produzione sia in calo. Secondo il rapporto Stone Fruit: Mercados y Comercio Mundial, pubblicato recentemente dal Servizio per l’Agricoltura Estera del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA), si prevede che la produzione mondiale di ciliegie fresche aumenti leggermente, raggiungendo i 5 milioni di tonnellate.
I principali importatori mondiali di ciliegie sono Cina, Russia, Unione Europea, Canada e Stati Uniti, mentre i principali esportatori sono Cile, Turchia, Stati Uniti e Uzbekistan, la maggior parte situati nell’emisfero nord.
Andamento della produzione turca
Sebbene la Turchia stia vivendo condizioni di crescita favorevoli, è improbabile che si ripetano le eccezionali condizioni meteorologiche e i rendimenti record dello scorso anno.
Di conseguenza, si stima un calo della produzione turca di 48.000 tonnellate, per un totale di 900.000 tonnellate.
Tuttavia, la forte domanda da parte dell’Unione Europea dovrebbe mantenere stabili le esportazioni turche intorno alle 85.000 tonnellate, secondo i dati dell’USDA.
Alleati, non concorrenti
Nonostante il calo produttivo in Turchia, si prevedono aumenti nella produzione mondiale grazie a Cina, Cile, Unione Europea e Stati Uniti.
Sebbene il Cile si avvicini alla Turchia per volumi produttivi, i due Paesi risultano complementari e si considerano alleati più che rivali, in virtù delle stagioni produttive differenti.
In Turchia, la stagione delle ciliegie va da maggio a settembre, grazie alla diversità climatica del Paese. In Cile, invece, la stagione inizia tra ottobre e novembre e si estende fino a febbraio circa.
Secondo l’USDA, il Cile è il quarto produttore mondiale di ciliegie, ma il primo esportatore, con volumi di export circa cinque volte superiori a quelli della Turchia.
Nell’ultimo decennio, la superficie raccolta e la produzione di ciliegie in Cile sono quasi quadruplicate, mentre il consumo interno è solo raddoppiato.
Espansione del Cile
Questo aumento è stato possibile grazie alla riduzione della produzione di altri frutti a minor margine, in particolare mele e uva da tavola, poiché molte superfici agricole sono state convertite alla coltivazione delle ciliegie, spiega l’USDA.
La prima stima del Comité de Cerezas de Frutas de Chile prevede per questa stagione l’esportazione di 131.587.007 casse da 5 kg, equivalenti a 657.935 tonnellate, un record assoluto per l’export cileno.
Cina
Cina e Cile sono due attori centrali nel commercio globale delle ciliegie. Tra la stagione 2019-2020 e la 2023-2024, le importazioni cinesi di ciliegie sono passate da 230.000 a 388.000 tonnellate.
Le esportazioni cilene di ciliegie fresche si sono quadruplicate in dieci anni, con circa il 90% dei volumi destinati alla Cina, rendendo il Cile un fornitore chiave fuori stagione per il mercato cinese.
Il rapporto USDA evidenzia che le esportazioni cilene di ciliegie rappresentano circa la metà del commercio globale di ciliegie nella stagione 2023-2024, con oltre 375.000 tonnellate.
Con l’aumento previsto della produzione cilena e della domanda cinese, questa relazione commerciale continuerà a essere uno dei motori principali del commercio mondiale di ciliegie.
Secondo il USDA, le esportazioni mondiali di ciliegie dovrebbero raggiungere le 759.000 tonnellate, avvicinandosi al record della stagione precedente.
In Cina, si stima che la produzione e le importazioni raggiungano rispettivamente le 850.000 e 415.000 tonnellate.
Situazione regionale in Cina
La provincia cinese di Shandong, principale area produttrice, ha sofferto la siccità quest’anno, ma in altre regioni l’estensione delle superfici e le buone condizioni climatiche hanno favorito una crescita continua.
Di conseguenza, la produzione cinese è prevista in aumento di 50.000 tonnellate, fino a 850.000 tonnellate.
Anche grazie all’aumento dell’offerta da Cile e Stati Uniti, le importazioni dovrebbero crescere del 7%, raggiungendo le 415.000 tonnellate.
Negli ultimi anni, la produzione cinese di ciliegie fresche è aumentata stabilmente, raggiungendo 800.000 tonnellate nella stagione 2023-2024 (da aprile 2023 a marzo 2024), ma resta insufficiente per coprire la domanda interna.
Le ciliegie cilene sono disponibili in Cina da dicembre a febbraio, fornendo un'offerta fuori stagione che coincide con l’alta domanda in occasione del Capodanno cinese.
Gli Stati Uniti sono il secondo fornitore di ciliegie alla Cina, ma la loro quota di mercato è limitata dai dazi elevati e dalla concorrenza della produzione interna cinese.
Europa
I danni da gelo hanno impedito alla Polonia di riprendersi completamente dai danni subiti nella scorsa stagione, limitando la produzione UE di ciliegie a circa 715.000 tonnellate, un incremento di appena 10.000 tonnellate.
Con l’aumento della produzione e delle importazioni, il consumo di ciliegie nell’Unione Europea è più che raddoppiato negli ultimi sei anni e dovrebbe raggiungere 1,3 milioni di tonnellate nella stagione 2024-2025.
Anche le importazioni sono previste in leggera crescita, fino a 60.000 tonnellate, il livello più alto degli ultimi 17 anni.
Le esportazioni, invece, dovrebbero aumentare di 3.000 tonnellate, arrivando a 15.000 tonnellate, sebbene restino inferiori alla media degli ultimi cinque anni, secondo l’USDA.
Stati Uniti
Nonostante i danni da gelo nei campi dello Stato di Washington, la produzione americana di ciliegie è prevista in aumento di 13.000 tonnellate, raggiungendo un totale di 413.000 tonnellate.
Anche la produzione di ciliegie acide in Michigan è in crescita, ma permangono dubbi sulla qualità a causa di un’estate calda e piovosa e di problemi con i parassiti.
Si stima che le esportazioni statunitensi aumentino leggermente, arrivando a 85.000 tonnellate, superando la media degli ultimi dieci anni.
Le importazioni, invece, resteranno stabili a 20.000 tonnellate. Tuttavia, le misure tariffarie dell’ex presidente Donald Trump potrebbero influenzare queste previsioni.
Fonte testo e immagini: valenciafruits.com
Alba Campos
Redazione Valencia Fruits
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