Metodo enzimatico innovativo per misurare l’amido nei primordi fiorali del ciliegio

15 ott 2025
369

L’amido è il principale carboidrato di riserva nelle specie legnose e svolge un ruolo chiave in numerosi processi fisiologici e riproduttivi, dalla germinazione al sostegno della crescita dei tessuti riproduttivi e lo sviluppo embrionale.

Nelle drupacee come il ciliegio dolce, l’amido si accumula in diverse strutture durante lo sviluppo dei primordi fiorali, influenzando lo sviluppo del fiore stesso e la successiva formazione del frutto.

Tuttavia, la quantificazione dell’amido in questi organi è sempre stata complicata a causa delle ridotte dimensioni dei primordi e delle basse concentrazioni di amido presenti.

Fino ad oggi, infatti, le analisi si basavano quasi esclusivamente su approcci istologici e colorimetrici, capaci di fornire solo valori relativi e non misurazioni assolute.

Un nuovo protocollo enzimatico

Un recente studio ha introdotto e ottimizzato un metodo enzimatico per la quantificazione dell’amido nei primordi fiorali del ciliegio, sviluppando un protocollo dettagliato.

La tecnica si basa sulla digestione enzimatica dell’amido in D-glucosio, successivamente quantificato tramite saggio enzimatico accoppiato con esochinasi (HK) e glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G6PD), e misurando infine l’assorbanza del NADH a 340 nm.

Questo approccio risulta rapido, sensibile ed economicamente accessibile, permettendo di lavorare con campioni estremamente piccoli (meno di 1 mg) e con concentrazioni di amido inferiori a 0,18 mg per grammo di tessuto.

Inoltre, questo protocollo permette di analizzare anche campioni non freschi, sia congelati a –20 °C (–4 °F) sia fissati in soluzioni conservanti, questo è molto importante poiché consente di poter separare temporalmente la fase di raccolta del campione e quella di analisi.

Validazione e applicazioni pratiche

I risultati della validazione mostrano come questa metodologia sia riuscita a quantificare concentrazioni di amido variabili tra 0,178 e 16,193 mg/g di tessuto, confermando la sua sensibilità e applicabilità a campioni di dimensioni ridotte.

Inoltre, il confronto tra materiali congelati e fissati non ha mostrato differenze statisticamente significative, a dimostrazione della robustezza della metodologia.

Questo porta ad interessanti implicazioni pratiche, poiché consente di utilizzare campioni abitualmente destinati ad analisi istologiche anche per la quantificazione biochimica, ottimizzando il lavoro sperimentale e riducendo la necessità di raccolte multiple.

Per quanto riguarda i risultati ottenuti sul ciliegio, i dati mostrano la dinamica stagionale dell’amido durante la dormienza: un progressivo accumulo durante l’inverno fino ad un picco massimo, seguito da una rapida riduzione in prossimità della ripresa vegetativa e della fioritura.

Implicazioni per la ricerca

Questo pattern, già osservato con metodi istologici semi-quantitativi, trova ora conferma in una misurazione assoluta, consolidando le conoscenze sulla relazione tra riserve di carboidrati e sviluppo fiorale.

In prospettiva, la possibilità di applicare questo protocollo in studi di fisiologia riproduttiva delle specie arboree da frutto apre nuove prospettive per la comprensione dei meccanismi che regolano la fertilità, la formazione dei frutti e la risposta ai fattori ambientali o gestionali.

Il protocollo proposto dallo studio si distingue inoltre per la semplicità operativa: non richiede reagenti tossici né strumentazioni complesse, oltre a uno spettrofotometro UV, risultando quindi facilmente adottabile in laboratori di fisiologia vegetale.

Questa metodologia è di rapida esecuzione e si adatta a disegni sperimentali ad alta produttività (high-throughput), rendendola adatta a studi temporali e comparativi su larga scala.

Conclusione e prospettive future

In sintesi, la quantificazione enzimatica dell’amido nei primordi fiorali con questo nuovo protocollo permette di ottenere misure quantitative sensibili e veloci, su ciliegio e drupacee in generale.

Inoltre, grazie alla possibilità separare temporalmente la fase di raccolta e di analisi, essa si adatta bene alle esigenze di ricerca.

Fonte: Santolaria, N., Fadón, E., Rodrigo, J., Hedhly, A. (2025). Enzymatic starch quantification in developing flower primordia of sweet cherry. BIO-PROTOCOL, 15(1368). https://doi.org/10.21769/BioProtoc.5256 

Fonte immagine: Acta Plantarum

Andrea GIovannini
Università di Bologna


Cherry Times - Tutti i diritti riservati

Potrebbe interessarti anche

Comprendere le esigenze idriche del ciliegio attraverso misure di flusso di linfa

Gestione

05 set 2024

Uno studio effettuato a Ficksburg, Sudafrica, da settembre 2017 a dicembre 2018, ha sottolineato la sensibilità del ciliegio ai livelli di umidità del suolo, specialmente durante le fasi critiche di crescita, in cui uno stress idrico può influire significativamente sulla resa.

Irrigazione intelligente per ciliegie in Cile: più resa, meno risorse

Gestione

09 giu 2025

La stagione cilicola 2024/25 in Cile segna un record grazie a strategie di irrigazione intelligenti. Con l’uso corretto dei dati, è possibile aumentare la produttività e ridurre il consumo d’acqua fino al 42%, migliorando qualità, efficienza e sostenibilità del raccolto.

In evidenza

L’influenza del portinnesto sulla produzione ed il valore nutrizionale delle ciliegie: un caso studio sulla cv. “Grace Star” dalla Serbia

Portinnesti

25 nov 2025

Uno studio condotto in Serbia ha analizzato 14 portinnesti su suoli difficili e senza irrigazione. I risultati evidenziano come ogni combinazione influenzi dimensioni, zuccheri, acidità e antiossidanti delle ciliegie, guidando scelte agronomiche più consapevoli.

Aggiornamento sulle scelte varietali del ciliegio in Francia: varietà rosse e bicolori

Varietà

25 nov 2025

Al CTIFL di La Tapy, in Francia, sono state valutate 20 varietà di ciliegio nel 2025. Focus su produttività, resistenza al cracking e qualità del frutto. Presentazione tecnica di Aliénor Royer-Lanoote con dati agronomici utili per i nuovi impianti cerasicoli in Europa.

Tag Popolari