La campagna cilena delle ciliegie per il 2025/26 si preannuncia come una delle più complesse degli ultimi anni. Dopo un'annata da record, con circa 120 milioni di casse esportate, il settore si trova a fare i conti con le conseguenze di un’eccessiva produzione, problemi logistici e una crescente pressione sui mercati internazionali.
Sovrapproduzione e crisi logistica
Il boom produttivo della scorsa stagione ha avuto effetti collaterali imprevisti. L’offerta ha superato ampiamente la domanda, soprattutto sul mercato cinese – principale sbocco dell’export – portando a un crollo dei prezzi fino al 50%.
A peggiorare la situazione, un incidente emblematico: il cargo Saltoro, con oltre 1300 container di ciliegie, è rimasto bloccato nel Pacifico, causando ritardi critici durante il capodanno cinese e gravi perdite economiche, compresa la distruzione totale della merce per deterioramento.
Riorganizzare la logistica
La gestione di picchi fino a 6800 container a settimana richiede un potenziamento immediato dell’infrastruttura logistica e del personale specializzato. La mancanza di frigoristi e strutture adeguate sta diventando un collo di bottiglia per l’intero comparto.
Stop alla frutta non competitiva
Per la stagione in corso, gli esperti lanciano un messaggio chiaro: serve rigore nella selezione della frutta destinata all’export. Solo quella che soddisfa elevati standard qualitativi dovrebbe varcare i confini.
Al tempo stesso, diventa cruciale ridurre la dipendenza dalla Cina, puntando su mercati emergenti come Stati Uniti, Europa, India e Medio Oriente. Sebbene in crescita, queste destinazioni non compensano ancora l’egemonia cinese.
Verso una nuova strategia
Come sottolinea anche Víctor Catán, presidente di Fedefruta, l’industria deve ridefinire le proprie priorità. La differenziazione deve passare attraverso la qualità, la sostenibilità ambientale, campagne promozionali mirate e certificazioni unificate.
Un sistema di qualità omogeneo, una pianificazione più accurata delle raccolte e una migliore coordinazione tra tutti gli attori della filiera saranno indispensabili.
Un futuro da ricostruire
Il futuro della ciliegia cilena si gioca su un equilibrio delicato tra volume e valore. Servono investimenti infrastrutturali, supporto istituzionale e, soprattutto, una collaborazione più stretta tra produttori, esportatori, compagnie navali e governo.
Solo così il Cile potrà mantenere la sua leadership globale nel settore e garantire la sostenibilità economica delle sue produzioni.
Fonte: masp-lmneuquen-com
Fonte immagine: Fedefruta
Cherry Times - Tutti i diritti riservati