Negli ultimi anni si è registrato un notevole aumento della domanda di esportazioni di ciliegie dalla Spagna. Questa situazione ha generato la necessità di innalzare gli standard qualitativi e di durata di questo frutto in post-raccolta per soddisfare le esigenze dei mercati internazionali.
Le zone della Spagna che si distinguono per la coltivazione delle ciliegie sono l'Aragona e l'Estremadura. Queste due aree contribuiscono al 58% della produzione totale di ciliegie a livello nazionale. Nella regione di Aragona, la superficie dedicata alla coltivazione delle ciliegie ha registrato un notevole incremento negli ultimi anni, arrivando ad una superficie di 10.557 ettari e con una produzione di 48.608 tonnellate nel 2022.
I mercati internazionali sono molto esigenti in termini di qualità, richiedendo attributi sensoriali, nutrizionali e ambientali ottimali. Per soddisfare questi requisiti, diverse strategie di pre-raccolta potrebbero portare a soddisfare questi requisiti, come ad esempio l'applicazione di fertilizzanti fogliari attraverso la tecnologia sviluppata dai ricercatori spagnoli Ca-CSIC e la pratica dell'irrigazione deficitaria controllata.
È in questo contesto che sono stati fissati gli obiettivi di questa ricerca, condotta nell'ambito del Gruppo di Cooperazione finanziato dal Governo di Aragona. Tali obiettivi consistevano nell'analizzare gli effetti di diverse combinazioni di irrigazione e fertilizzazione sulla qualità dei frutti e sulla loro vulnerabilità al cracking delle ciliegie.
Inoltre, sono state analizzate le potenziali conseguenze sulla concentrazione di composti fenolici e flavonoidi nelle foglie e nei frutti delle ciliegie nei diversi trattamenti studiati. Nessuno dei trattamenti impiegati in questa ricerca non ha avuto un impatto negativo sulle prestazioni e sulla produttività della coltura.
Nell'analisi effettuata, è stata identificata una relazione rilevante tra il tasso di cracking delle ciliegie e la quantità di flavonoidi presenti nell'epidermide della parte inferiore del frutto. È stato osservato che, con l'aumento della quantità di flavonoidi, aumenta anche la frequenza del cracking nelle ciliegie.
Tuttavia, non è stata riscontrata alcuna relazione rilevante tra il tasso di cracking e altri fattori come l'indice di colore della buccia, la resistenza della buccia o la concentrazione di composti fenolici nel frutto. Questi risultati indicano che la quantità di flavonoidi presenti nell'epidermide della base della ciliegia può influenzare in modo significativo la predisposizione delle ciliegie al cracking.
Questa scoperta evidenzia l'importanza di indagare e comprendere i processi biochimici legati al cracking nelle ciliegie, al fine di creare strategie di prevenzione efficaci e migliorare la qualità dei frutti. Inoltre, è stato osservato che, in termini generali, i trattamenti aumentano la concentrazione di composti fenolici e flavonoidi nei tessuti fogliari rispetto ai gruppi di controllo.
È anche emerso che la quantità di flavonoidi nella buccia della parte inferiore della ciliegia può essere un utile biomarcatore per questa fisiopatia nel periodo successivo alla raccolta. Dall'analisi effettuata è emerso che la combinazione tra la concimazione fogliare con Ca-CSIC e l'attuazione dell'irrigazione con deficit controllato ha portato a una notevole riduzione della vulnerabilità alle spaccature nelle ciliegie.
Questa combinazione di tattiche ha avuto un impatto favorevole sulla gestione delle spaccature, indicando che la collaborazione tra la concimazione fogliare con Ca-CSIC e l’irrigazione deficitaria potrebbe essere una strategia efficace per ridurre l'insorgenza del cracking nei frutti di ciliegio.
Fonte: Desafíos en maduración y postcosecha de frutos y hortalizas (Madrid 2024)
Immagine: SL Fruit Service
Melissa Venturi
Università di Bologna (IT)
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