La ciliegia è un frutto altamente deperibile con una durata di conservazione relativamente breve, che ne limita il commercio, poiché il tempo tra la raccolta e il consumo non può essere prolungato. Pertanto, le opzioni commerciali più comuni possono essere la vendita sul mercato interno oppure l'esportazione verso destinazioni vicine, con un tempo di transito di non più di sette giorni.
Nelle varietà precoci, questa circostanza diventa più grave, in quanto tendono ad avere una minore consistenza della polpa al momento della raccolta, con conseguente minore qualità post-raccolta. A causa di quanto fin qui, questi tipi di colture sono raramente conservati per lunghi periodi di tempo. Tuttavia, nelle varietà di ciliegie tardive può essere necessario prolungare il periodo di distribuzione e commercializzazione per estenderne la disponibilità sul mercato.
In queste situazioni, l'implementazione di tecnologie post-raccolta può aiutare a preservare la qualità delle ciliegie per un periodo più lungo. Ciò consente all'industria di trasportare i frutti verso mercati di esportazione lontani tramite trasporto marittimo anziché aereo, con conseguenti minori costi di spedizione.
Oltre ai tradizionali parametri qualitativi, nelle ciliegie è importante anche il colore del peduncolo, che però è molto sensibile alla perdita di umidità, il cui aspetto indica la freschezza del frutto. Al momento della raccolta, il peduncolo è verde e spesso, ma con il passare del tempo assume tonalità ocra e si assottiglia con l'invecchiamento.
Oggi la tecnica di confezionamento in atmosfera passiva modificata (modified atmosphere packaging, MAP) è ampiamente utilizzata per preservare la qualità delle ciliegie durante lo stoccaggio e il trasporto dopo la raccolta. Questa tecnologia consente di mantenere un adeguato livello di umidità all'interno della confezione, evitando la disidratazione dei frutti e dei loro peduncoli.
Il confezionamento in atmosfera modificata è una tecnologia che viene utilizzata insieme alla refrigerazione per rallentare il processo di invecchiamento di frutta e verdura, ridurre i cambiamenti fisiologici e prevenire il deterioramento dei prodotti.
Oltre a questa tecnica, ricerche precedenti hanno dimostrato che anche altre tecnologie di conservazione post-raccolta, come l'1-metilciclopropene (1-MCP), un inibitore dell'azione dell'etilene, possono influenzare positivamente anche la qualità di frutti non climaterici, come uva e ciliegie.
Pertanto, lo scopo della ricerca condotta dall'Instituto Tecnologico e Agroalimente dell’Extremadura, da Agrofresh Iberica e dall'Associazione dei Frutticultori dell’Extremadura (AFRUEX) è stato quello di analizzare l'impatto congiunto di 1-MCP e MAP sulla qualità delle ciliegie cv. Lapins durante periodi di conservazione prolungati.
I risultati ottenuti indicano che, pur non essendo climateriche, le ciliegie rispondono parzialmente ai trattamenti con 1-MCP, che aiutano a preservare la compattezza e l'acidità durante la conservazione. L'esame del colore della buccia ha mostrato un aumento della pigmentazione dei frutti durante il periodo di conservazione.
Il metodo che ha avuto l'impatto più positivo sulla prevenzione dell'imbrunimento dei frutti durante la conservazione a freddo è stato il confezionamento in atmosfera modificata (MAP), indipendentemente dall'applicazione di 1-MCP. Contrariamente alle aspettative, l'1-MCP sembra stimolare la produzione di antociani, che sono i pigmenti responsabili del colore distintivo delle ciliegie.
Per quanto riguarda il colore dei pedicelli, solo il confezionamento in atmosfera modificata ha avuto un impatto rilevante sulla prevenzione della disidratazione dei pedicelli. Pertanto, l'uso combinato di 1-MCP e atmosfera passiva modificata potrebbe essere una strategia efficace per prolungare la durata di conservazione delle ciliegie in condizioni ideali per il consumo, in quanto produce effetti sinergici che contribuiscono a preservare gli attributi qualitativi delle ciliegie.
Fonte: Desafíos en maduración y postcosecha de frutos y hortalizas (Madrid 2024)
Immagine: SL Fruit Service
Melissa Venturi
Università di Bologna (IT)
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