CS Laimburg: i nuovi ceraseti saranno allevati a pareti strette e meccanizzati

24 giu 2024
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Stefano Lugli, SL Fruit Service
Coordinatore comitato tecnico-scientifico 

Nel campo sperimentale di Fragsburg, nei pressi di Merano (Italia), il gruppo di lavoro Piccoli Frutti e Drupacee del Centro di Sperimentazione Laimburg effettua sperimentazioni scientifiche sul ciliegio da oltre 30 anni.

Giovedì 20 giugno si è tenuto un incontro formativo molto partecipato rivolto ad agricoltori e tecnici durante il quale gli esperti del CS Laimburg, guidati da Massimo Zago e Giacomo Gatti, hanno presentato i risultati delle ultime prove in corso, per lo più focalizzate sui sistemi di impianto e sulle tecniche di gestione dei ceraseti. Eccone un breve resoconto per i lettori di Cherry Times.

Verso sistemi di allevamento HDP e 2D  

Foto 1: Bibaum cv Kordia su Gisela 5. Fonte: SL Fruit Service.

Il classico fusetto adottato per oltre 20 anni negli impianti di ciliegio altoatesini potrebbe presto lasciare il posto a forme di allevamento a parete stretta più performanti sia dal punto di vista produttivo (grazie alle maggiori rese per ettaro e una più precoce messa a frutto), qualitativo (per le migliori pezzature ottenute) che economico (grazie alle migliori performance agronomiche e ai minori costi di gestione in potatura e raccolta).

“Tra le sei forme di allevamento sperimentate” precisa Gatti “le migliori sono risultate il doppio asse o Bibaum a 2140 alberi/ha e il Super Spindle a 2570 alberi/ha, mentre gli altri sistemi a 2D (UFO e Drapeau) mal si adattano all’habitus vegeto produttivo di varietà come Kordia e Regina, pur rimanendo modelli molto interessanti ed efficienti in altre condizioni e con varietà diverse”

Tabella 1: Risultati sperimentali sulle forme di allevamento.

La potatura del ciliegio può essere meccanizzata

Foto 2: Filare di Kordia su Piku 1 potato a macchina. Fonte: SL Fruit Service.

I margini di profitto per i produttori di ciliegie in Alto Adige possono essere migliorati riducendo, ove possibile, alcune voci di costo nella gestione del ceraseto, attraverso alcuni interventi meccanizzabili, come ad esempio la potatura.

In una prova condotta in sei anni sulla cv Kordia/Piku 1 allevata a fusetto sono state messe a confronto tre tecniche di potatura: la classica potatura manuale effettuata a fine inverno, un unico intervento di potatura meccanica effettuato a settembre, senza potatura correttiva successiva.

I risultati presentati durante la visita alla sono sorprendenti. “La potatura meccanica” ha commentato Gatti “ha consentito di produrre una media 19t/ha, ciliegie di buon calibro e, soprattutto, potrebbe fare risparmiare ai produttori una cifra intorno ai 20 mila euro/anno”

Tabella 2: Risultati sperimentali sulle prove di potatura.

La scelta del portinnesto e le problematiche del reimpianto 

Foto 3: Piante di ciliegio su Gisela 6 su terreno ristoppiato. Fonte: SL Fruit Service.

Lo sviluppo della cerasicoltura altoatesina possa essere considerato piuttosto recente, almeno rispetto ad altre aree di coltivazione italiane dove il ciliegio si coltiva da quasi due secoli.

I ricercatori del CS Laimburg sono stati previdenti, impostando già 17 anni fa una prova sperimentale su terreno ristoppiato ciliegio su ciliegio, con la cv Kordia innestata su alcuni portinnesti (Colt, MM14, Piku 1, Gisela 6 e Gisela 5) per trovare soluzioni alle problematiche legate alla stanchezza del terreno e alle malattie da reimpianto nel ciliegio.

“I risultati ottenuti da questa sperimentazione” precisa Zago “ci dicono che il portinnesto Gisela 6 si è dimostrato essere il più idoneo a contrastare la stanchezza del suolo e quindi Gisela 6 è una scelta prioritaria per un eventuale rinnovo del ceraseto sullo stesso terreno. Al contrario, Gisela 5 si è dimostrato troppo debole per essere utilizzato in un reimpianto, così come Colt e MM14 sono risultati troppo vigorosi e poco efficienti nelle nostre condizioni”.

L’innovazione varietale non è una prioritaria

Foto 4: Areko, nuova varietà figlia di Kordia e Regina. Fonte: SL Fruit Service.

Abituati a produzioni fuori stagione e con rese degli impianti di 20-25 t/ha con varietà tardive di alta qualità come Kordia e Regina, la necessità di ampliare una offerta varietale così limitata ma fortemente consolidata e redditizia, non rientra certo tra le priorità della filiera produttiva altoatesina.

La giornata tecnica organizzata da CS Laimburg poteva essere una buona occasione di confronto e analisi anche sul tema del miglioramento genetico e dell’ampliamento dei calendari produttivi prima di Kordia e dopo Regina. I tempi, e le ciliegie, probabilmente non sono ancora maturi per affrontare questi argomenti. Sarà per la prossima volta.

Complimenti a tutto lo staff del centro di ricerca di Laimburg per l’organizzazione della visita, per gli investimenti che dedica alla sperimentazione su ciliegio e per gli ottimi risultati ottenuti.


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