Il cracking delle ciliegie è anche dovuto agli squilibri ormonali

24 giu 2024
447

Quando il valore merceologico della frutta è compromesso a causa di disordini fisiologici come il cracking, i produttori subiscono perdite economiche sostanziali. È ampiamente riconosciuto che i meccanismi fondamentali della frattura sono intricati ed estesi. 

È stato riferito che diversi fattori, tra cui le caratteristiche genetiche, le condizioni ambientali di stress, le condizioni di gestione del frutteto, il tasso di crescita dei frutti, i fattori di conservazione post-raccolta, i fattori fisiologici, biochimici, anatomici e gli ormoni vegetali, influenzano l'elevata frequenza di fessurazione o spaccatura dei frutti.

È importante notare che specie o cultivar di frutta diverse presentano gradi diversi di suscettibilità al cracking in condizioni ambientali esterne identiche, come luce, temperatura, vento e precipitazioni, nonché in condizioni di gestione del frutteto identiche, tra cui luce, nutrizione, irrigazione, minerali e regolatori di crescita.

È noto che durante l'intero ciclo di vita della pianta numerosi ormoni agiscono, anche in maniera antagonista, per regolare i vari processi biologici. Questo è il caso anche delle gibberelline, che favoriscono la crescita e dell'acido abscissico che la inibisce. La normale crescita e sviluppo dei frutti sono influenzati in modo significativo dal corretto equilibrio di questi due ormoni.

Nel caso in cui, tuttavia, si verifichino degli squilibri ormonali, la principale conseguenza è la spaccatura dei frutti non solo durante il processo di crescita, sviluppo e maturazione ma anche durante la conservazione post-raccolta. Il metabolismo e le vie di segnalazione delle gibberelline e dell'acido abscissico sono stati ampiamente studiati e i componenti primari, come i geni che codificano gli enzimi primari di biosintesi, sono ben caratterizzati.

Nonostante ciò, la nostra comprensione dei meccanismi ormonali che portano alla formazione di cracking nei frutti risulta ancora inadeguata. I ricercatori di numerosi istituti e università cinesi hanno riassunto i progressi compiuti a livello mondiale nella comprensione degli effetti del contenuto di gibberelline endogene e di acido abscissico nei frutti e dei trattamenti ormonali esogeni sul cracking dei frutti.

Hanno inoltre fornito spunti genetici sulla loro funzione e sulle possibili interazioni responsabili della modulazione del cracking dei frutti. È stato dimostrato in via preliminare che l'aumento dei livelli di gibberelline e acido abscissico nei frutti è direttamente correlato alla comparsa di cracking nei frutti. Inoltre, recenti pubblicazioni hanno indicato che l'espressione di geni legati alla biosintesi delle gibberelline e dell'acido abscissico è essenziale per lo sviluppo del cracking.

Questi geni possono quindi essere i candidati principali che regolano il cracking dei frutti. Possono essere ulteriormente utilizzati nelle iniziative di selezione molecolare per generare una maggiore resistenza al cracking, compatibile con i requisiti di produzione delle cultivar di frutta del futuro.

Tuttavia, gli indizi molecolari associati al cracking si basano principalmente su correlazioni, poiché manca ancora una prova diretta e i meccanismi di regolazione alla base dell'antagonismo delle vie di segnalazione delle gibberelline e dell’acido abscissico nel controllo del cracking dei frutti sono in gran parte sconosciuti.

Ulteriori analisi genetiche e l'identificazione molecolare sono necessarie per chiarire questi aspetti specifici.  L'avanzamento della comprensione dei meccanismi molecolari alla base dell'azione delle gibberelline e dell’acido abscissico nel controllo della coordinazione del cracking dei frutti non solo contribuirà allo sviluppo di nuove cultivar resistenti al cracking, ma avrà anche importanti implicazioni teoriche per lo sviluppo di misure integrate di prevenzione e controllo del cracking dei frutti.

Fonte: Zhang, M.; Liu, Y.; Chen, Z.; Zhi, Z.; Wang, A.; Yue, H.; Li, F.; Zhang, S.; Zhu, G. Progress in Fruit Cracking Control of Gibberellic Acid and Abscisic Acid. Forests 2024, 15, 547. https://doi.org/10.3390/f15030547.
Immagine: SL Fruit Service

Melissa Venturi
Università di Bologna (IT)


Cherry Times - Tutti i diritti riservati

Potrebbe interessarti anche

Oltre a Regina e Areko, tante altre novità varietali dal JKI

Varietà

09 mag 2023

Il programma di miglioramento genetico sul ciliegio del Julius Kühn-Institut (JKI) vanta una tradizione quasi secolare. Dal 2001 il progetto è in mano a M. Schuster al JKI di Pillnitz.

Le valutazioni della Washington State University per combattere l'impatto di freddo, vento e neve sull'allegagione dei frutti

Gestione

27 feb 2024

Le basse temperature prolungano vitalità dell'ovulo e ricettività dello stigma, ma rallentano la germinazione del polline e la crescita del tubo pollinico. Ricerche dimostrano che la germinazione del polline di melo e ciliegio dolce può avvenire fino a 5°C a seconda del genotipo.

In evidenza

L'importanza del portinnesto e della fertilizzazione nella qualità delle ciliegie “Summit”

Gestione

21 nov 2024

Uno studio cinese ha analizzato l’effetto di cinque portinnesti sulla cv. Summit durante la fase di invaiatura del frutto, con o senza fertilizzanti a base di nutrienti privi di azoto. I portinnesti utilizzati sono stati: Mahaleb, Gisela 5 e tre selezioni H11, H17, H22.

Colore e maturazione delle ciliegie: fattori decisivi per la qualità dell'export

Qualità

21 nov 2024

Data la sua influenza diretta su altri indici come il sapore e la compattezza, in questa occasione analizzeremo il colore, dal punto di vista dell'omogeneizzazione nel prodotto finito, dell'alta percentuale di frutta chiara e dell'alta percentuale di frutta scura.

Tag Popolari