Interazioni tra parassitoidi di Drosophila suzukii: effetti su biocontrollo in Europa e USA

27 ago 2025
1135

I parassitoidi di Drosophila spp. sono principalmente specie che attaccano gli stadi larvali o pupali. Nei parassitoidi larvali coinobionti, come Ganaspis kimorum, l’ospite non viene ucciso immediatamente, ma solo dopo la pupazione.

Questo porta alla possibilità che i pupari già parassitizzati vengano attaccati da parassitoidi pupali, dando luogo a fenomeni di multi-parassitismo o, in alcuni casi, iperparassitismo. Ganaspis kimorum, recentemente introdotto in Europa e negli Stati Uniti nell’ambito di programmi di controllo biologico classico contro Drosophila suzukii, è un insetto altamente specifico ed efficace nel suo areale di origine.

Tuttavia, negli ambienti di nuova introduzione può interagire con parassitoidi pupali già presenti, come Pachycrepoideus vindemiae e Trichopria drosophilae, che possono influenzarne l’efficacia.

Interazioni tra parassitoidi

Un recente studio ha valutato le interazioni tra questi parassitoidi pupali e G. kimorum, utilizzando come ospiti sia pupari di D. suzukii che di D. melanogaster (in quest’ultimo caso parassitizzati da Leptopilina heterotoma). L’obiettivo era determinare la capacità dei parassitoidi pupali di parassitizzare ospiti già attaccati, il loro successo di sviluppo, eventuali preferenze e meccanismi competitivi.

Nei test senza scelta, entrambi i parassitoidi pupali hanno deposto sia in ospiti sani che in ospiti già parassitizzati. Tuttavia, solo P. vindemiae è stato in grado di completare lo sviluppo sui pupari multi-parassitizzati, con un tasso di successo inferiore rispetto a quello ottenuto su ospiti sani e con una riduzione della proporzione di femmine nella progenie.

T. drosophilae, invece, non è mai riuscito a completare lo sviluppo in presenza di larve mature di parassitoidi larvali, sviluppandosi solo da ospiti non parassitizzati. Nei test con scelta, entrambi i parassitoidi hanno mostrato preferenza per pupari sani. Inoltre, la proporzione di femmine nella progenie non ha mostrato variazioni rilevanti in queste condizioni.

Meccanismi di interazione

Le osservazioni con stereomicroscopio hanno fornito maggiori dettagli sui meccanismi di interazione. Nel caso di P. vindemiae, dopo la deposizione in pupari contenenti larve di terzo stadio di G. kimorum, la larva del parassitoide pupale si è inizialmente nutrita della pupa di D. suzukii e, dopo 8–10 giorni, ha consumato anche la larva di G. kimorum.

Questo comportamento indica una forma di soppressione fisiologica o di competizione intrinseca, che porta ad una sistematica assenza di emergenza di G. kimorum da ospiti multi-parassitizzati. Al contrario, quando T. drosophilae è stato messo in contatto con gli stessi ospiti, G. kimorum ha completato il suo sviluppo, impedendo la sopravvivenza del parassitoide pupale.

Implicazioni per il biocontrollo

Questi risultati indicano che P. vindemiae, pur preferendo ospiti sani, possiede la capacità di compromettere lo sviluppo di G. kimorum, riducendo così il potenziale di agente di biocontrollo di quest’ultimo. Per contro, T. drosophilae sembra avere un impatto molto più limitato, circoscritto ad effetti non riproduttivi dovuti al fallimento dello sviluppo di entrambe le specie.

Dunque, l’integrazione simultanea di parassitoidi larvali e pupali potrebbe ridurre l’efficacia del controllo di D. suzukii, soprattutto in presenza di specie pupali competitive come P. vindemiae.

Pertanto, la pianificazione è importante: T. drosophilae potrebbe essere utilizzato in interventi mirati ad inizio stagione per limitare le popolazioni svernanti, mentre l’utilizzo di P. vindemiae andrebbe limitato o escluso in contesti in cui G. kimorum è in fase di insediamento.

In conclusione, la conoscenza approfondita delle interazioni interspecifiche tra agenti di biocontrollo è fondamentale per evitare conflitti competitivi e garantire la stabilità a lungo termine dei programmi di lotta biologica.

Fonte: Lisi, F., Rogers, D. V., Henry, E. E., Hogg, B. N., Biondi, A., Wang, X., & Daane, K. M. (2025). Potential interactions of larval and pupal drosophila parasitoids and their implications for biological control of Drosophila suzukii. Biological Control, 204, 105756. https://doi.org/10.1016/j.biocontrol.2025.105756 

Fonte immagine: EPPO

Andrea Giovannini
Università di Bologna


Italian Berry - Tutti i diritti riservati

Potrebbe interessarti anche

Ottimizzare la conservazione delle ciliegie: tecniche di raffreddamento e atmosfere controllate per la qualità post-raccolta

Post-raccolta​

03 set 2024

L'uso di atmosfere controllate con concentrazioni moderate di ossigeno e anidride carbonica è una tecnica efficace per ridurre l'attività metabolica e mantenere la qualità dei frutti. La regolazione delle concentrazioni contribuisce a ridurre la disidratazione e i marciumi.

La sperimentazione del CTIFL nel controllo e difesa indiretta da Drosophila suzukii

Difesa

13 ago 2024

Tre prove sul Larvasoil non hanno dimostrato l'efficacia di questa specialità, così come il Neemazal della stazione SudExpe o il 23-ADS-001, un prodotto formulato con oli essenziali e il CTI 24 1. Il Neemazal ha dato risultati contrastanti a seconda delle prove.

In evidenza

Germania: produzione di amarene in aumento ma calano gli ettari coltivati

Produzione

06 ott 2025

Nel 2025 la produzione di amarene in Germania ha raggiunto 9.800 tonnellate, segnando un +31,3% rispetto al 2024. La superficie coltivata è però scesa a 1.500 ettari, il 25% in meno in dieci anni, sollevando interrogativi sul futuro della coltura tedesca di amarene.

Ciliegio cileno tra sfide e rilancio: qualità e innovazione al centro

Eventi

06 ott 2025

Il numero 155 di Redagrícola analizza il futuro del ciliegio cileno con interviste a esperti, strategie di gestione, tecniche di post-raccolta e focus sulla qualità, elementi chiave per mantenere la competitività sui mercati internazionali e affrontare nuove sfide del settore.

Tag Popolari