La sansa di ciliegia può essere valorizzata in modo sostenibile

10 set 2024
684

Le ciliegie hanno una breve durata di conservazione, solitamente tra i 7-10 giorni, il che comporta la loro diffusa trasformazione in marmellate, succhi, cocktail di frutta e altri prodotti culinari. Questo processo di trasformazione genera però notevoli quantità di scarti, che possono servire come fonte di composti bioattivi ad alto valore aggiunto.

I componenti principali di questi scarti di origine agroalimentare sono rappresentati da tutte le fibre alimentari tipiche di questi frutti, tra cui la cellulosa, l'emicellulosa, la pectina e la lignina. Di conseguenza, questi residui potrebbero essere re-impiegati come preziose materie prime per la produzione di prodotti innovativi alternativi a quelli di origine fossile, secondo il concetto dell’economia circolare.

Attualmente, esiste una quantità significativa di ricerche sull'estrazione di composti fenolici con un'elevata capacità antiossidante dalla sansa ottenuta dalle amarene, mentre ci sono pochissimi studi sui composti bioattivi nelle ciliegie dolci lavorate o nei residui di sansa. Inoltre, pianificare l'impiego di solventi sostenibili al posto dei tradizionali solventi organici tossici evidenzia una delle principali sfide nel campo dei trattamenti o dei processi di estrazione delle biomasse.

Nonostante gli scarti della sansa di ciliegie dolci siano ottenuti dopo la produzione del succo, contengono ancora quantità significative di fibra alimentare e composti a valore aggiunto, tra cui i polifenoli. Per questo motivo, può essere utilizzato come materia prima rinnovabile per generare composti bioattivi, materiali biofunzionali e nuovi prodotti.

In questo studio, condotto all’Università di Pisa (Italia) è stato sviluppato un approccio di bioraffineria sostenibile che combina l'uso di solventi NADES (per gli addetti ai lavori, solventi eutettici naturali profondi) per il recupero dei composti polifenolici. Ma i ricercatori non si sono fermati qui: hanno esplorato anche la possibilità di riutilizzare più volte i liquidi ionici bio-based per il trattamento della sansa e di trasformare il residuo lignocellulosico rimanente in ionogel.

I metodi usati per analizzare qualitativamente e quantitativamente i composti fenolici estratti, hanno portato all'identificazione di oltre 25 composti che possono essere classificati in quattro sottoclassi primarie: antociani, glicosidi flavonoidi, agliconi flavonoidi e acidi fenolici.

Rispetto ai solventi classici, l'estrazione totale dei fenoli è stata significativamente migliorata dalla preponderanza di NADES a base di cloruro di colina (fino a due volte). Il sistema cloruro di colina: glicole etilenico (con una proporzione 1 : 2) è risultato il più efficace in termini di contenuto fenolico totale estratto (fenolo totale 759 ± 85 µg per grammo di sansa di ciliegia essiccata).

È stato quindi utilizzato come mezzo di estrazione per ottimizzare ulteriormente le condizioni operative e condurre uno studio di riciclo. Il solvente è stato recuperato quantitativamente eseguendo tre cicli, assicurando che l'efficienza di estrazione fosse mantenuta per tutte le sottoclassi di fenoli identificate.

Infine, l'arginato di colina ha permesso la produzione di materiale arricchito di cellulosa (35% in peso della biomassa essiccata) che è stato successivamente disciolto al 2% in levulinato di colinio per creare uno ionogel, un biomateriale funzionale che ha il potenziale per essere utile nei settori medico e farmaceutico. L'approccio di bioraffineria proposto dimostra la valorizzazione di tutti i componenti primari dei rifiuti della sansa di ciliegia.

Fonte: Mero Angelica, Mezzetta Andrea, De Leo Marinella, Braca Alessandra, Guazzelli Lorenzo, Sustainable valorization of cherry (Prunus avium L.) pomace waste via the combined use of (NA)DESs and bio-ILs, Green Chemistry, 10, 2024.
Immagine: Mero et al., 2024

Melissa Venturi
Università di Bologna (IT)


Cherry Times - Tutti i diritti riservati

Potrebbe interessarti anche

Cocciniglia di San José: una minaccia per la produzione vivaistica anche in ambienti protetti

Vivai

16 mag 2025

Uno studio triennale condotto in Bulgaria evidenzia come la cocciniglia di San José danneggi gravemente meli, ciliegi e susini coltivati in ambienti protetti e non. L’origine infetta del materiale vivaistico incide fortemente sulla qualità e la crescita delle piante.

Picco della stagione sudafricana: Tru-Cape lamenta le condizioni climatiche, perdita del 20% sulla produzione

Mercati

28 nov 2023

Il raccolto totale di Tru-Cape è sceso da 520 tonnellate stimate a poco più di 400 tonnellate, a causa delle condizioni climatiche sfavorevoli, soprattutto durante la fioritura e l'allegagione, colpa anche di un'ondata di gelo a settembre che ha colpito diversi produttori.

In evidenza

Ciliegie cinesi in serra: vendite boom in Vietnam nonostante i prezzi

Coperture

06 giu 2025

Le ciliegie cinesi coltivate in serra conquistano il mercato vietnamita, nonostante i prezzi elevati. Grazie a coltivazioni hi-tech, spedizioni rapide e qualità premium, competono con USA e Australia. Ma servono investimenti maggiori e canali ufficiali per crescere davvero.

Come evitare ciliegie molli sotto copertura: la strategia dei macrotunnel tra Spagna e Cile

Coperture

06 giu 2025

La produzione di ciliegie precoci sotto copertura è in crescita in Cile e Spagna, ma la qualità del frutto dipende dalla gestione di luce, umidità e calore. L’esperto Javier De Pablo spiega i limiti delle coperture antipioggia e i vantaggi dei macrotunnel automatizzati.

Tag Popolari