Con le popolazioni di impollinatori selvatici in calo e le api domestiche sempre più minacciate da patogeni e parassiti come la Varroa, l’agricoltura australiana cerca nuove strade per salvaguardare i raccolti.
Una di queste passa per un alleato inaspettato: le mosche.

Un nuovo progetto
Un nuovo progetto guidato da SeedPurity e finanziato da Hort Innovation attraverso l’Hort Frontiers Pollination Fund è pronto a portare su scala commerciale l’utilizzo di mosche come impollinatori complementari per le colture ortofrutticole.
L’iniziativa si basa sui risultati preliminari del precedente programma Managing flies for crop pollination (PH16002), e si concentra su quattro specie particolarmente promettenti: Eristalis tenax, Eristalinus punctulatus, Calliphora dubia e Calliphora vicina.
Perché le mosche?
Secondo Brett Fifield, CEO di Hort Innovation, il potenziale è già stato dimostrato: “Le mosche hanno ottenuto ottimi risultati in colture come avocado, ciliegie e sementi orticole.
Questo progetto punta a fornire agli agricoltori strumenti più affidabili e flessibili per garantire rese costanti e produzione sostenibile nel tempo”.
La pressione crescente sulla salute delle api ha spinto molti operatori del settore a valutare alternative complementari.
Le mosche selezionate non solo sono resistenti a condizioni ambientali variabili, ma mostrano anche comportamenti di foraggiamento intensi e adattabilità a diversi ambienti agricoli.
Alcune, come Eristalis tenax, si rivelano particolarmente efficaci nei climi freschi e, se utilizzate insieme alle api, possono persino migliorare l’efficacia complessiva dell’impollinazione.
Una filiera in costruzione
Il progetto prevede lo sviluppo di percorsi concreti per l’allevamento e la diffusione controllata delle specie selezionate, in collaborazione con partner commerciali.
Sarà inoltre messo a punto un framework di valutazione dei rischi specifico per le mosche, per garantire un’introduzione sicura nei diversi contesti agricoli.
Cameron Spurr, ricercatore capo di SeedPurity, sottolinea: “Queste specie non sono semplici sostituti delle api.
Portano vantaggi unici, dalla robustezza alla capacità di allevamento su larga scala. Il nostro obiettivo è valorizzarle per offrire soluzioni concrete agli agricoltori”.
Un investimento condiviso
Il progetto, identificato con il codice PH24002, è sostenuto oltre che da Hort Innovation, anche dai fondi per la ricerca e sviluppo dei settori avocado, mele e pere, insieme a co-investitori privati come Bejo Seeds, South Pacific Seeds e istituti di ricerca tra cui WA DPIRD, UNE e QUT.
In un panorama agricolo in continua evoluzione, dove le minacce alla biodiversità aumentano e le esigenze produttive si fanno più complesse, l’Australia punta a diversificare le fonti di impollinazione.
Le mosche, da insetti sottovalutati a potenziali garanti della sicurezza alimentare, sono pronte a spiccare il volo.
Fonte: www.horticulture.com
Fonte immagine: BIOLOGER HR
Italian Berry - Tutti i diritti riservati