Un recente studio condotto alla Michigan State University (USA) ha analizzato vari aspetti dell’utilizzo di reti a maglia fine su ceraseti ad alta densità.
In particolare, la copertura utilizzata si è dimostrata valida per la difesa contro i principali agenti di danno, con eCetti collaterali trascurabili sulla qualità del frutto e sul microclima del frutteto.
Lo studio è stato condotto nel biennio 2023–2024 in due stazioni sperimentali del Michigan, nelle quali sono state confrontate file di ciliegi coperti con rete anti-insetto e file di controllo non coperte, monitorando l’incidenza dei danni da uccelli, la presenza di Drosophila suzukii, la diffusione del cancro batterico e diversi parametri qualitativi del frutto.
La rete utilizzata, caratterizzata da una maglia di 0,95 mm, è stata installata nei vari ceraseti da due a quattro settimane prima della raccolta, coprendo interamente le chiome fino al suolo.

Risultati dello studio
I risultati hanno evidenziato una riduzione significativa dei danni da uccelli in entrambi gli anni di prova e una netta diminuzione della presenza di Drosophila suzukii nelle sezioni coperte, sia in termini di adulti catturati che di larve nei frutti, laddove il parassita era presente in quantità sufficienti per l’analisi.
La copertura non ha invece influenzato la presenza di cancro batterico ed il colore del frutto, mentre ha mostrato effetti positivi su alcuni indici qualitativi: nei trattamenti coperti si è osservato un minor cracking ed un peso medio del frutto superiore in uno dei due anni, sebbene il contenuto in solidi solubili (°Brix) sia risultato leggermente inferiore.
Non sono emerse diCerenze significative tra i trattamenti per temperatura e umidità relativa, indicando che la rete non ha modificato in modo rilevante il microclima del ceraseto.
Vantaggi agronomici
Dal punto di vista agronomico, i risultati confermano che le reti sono un mezzo di difesa fisica efficace, soprattutto in impianti ad alta densità a parete produttiva, dove la struttura compatta consente un’installazione più agevole rispetto agli impianti tradizionali.
La protezione simultanea da uccelli e D. suzukii costituisce un vantaggio, riducendo le perdite produttive e, potenzialmente, anche l’utilizzo di trattamenti chimici, con benefici economici ed ambientali.
Inoltre, l’assenza di effetti negativi marcati sulla qualità del frutto e sulle condizioni microclimatiche rende questa soluzione ancor più interessante, ed in linea con gli standard produttivi del mercato fresco.
Criticità e prospettive
Lo studio, tuttavia, sottolinea alcune criticità operative: l’elevato costo iniziale dei materiali e della manodopera, la necessità di sistemi di ancoraggio resistenti ed il monitoraggio costante per prevenire danni da vento o interferenze con le operazioni colturali.
La scalabilità dell’intervento su superfici estese richiede quindi una valutazione economica sito-specifica, che deve tener conto dell’intensità dei danni da uccelli e insetti, della frequenza delle infestazioni e dei costi di gestione del sistema di copertura.
In prospettiva, i ricercatori suggeriscono di approfondire la valutazione su interi ceraseti produttivi e di individuare il momento ottimale di installazione, possibilmente subito dopo l’allegagione e comunque in epoca successiva all’impollinazione.
Le reti potrebbero inoltre integrarsi eCicacemente con altre strategie di difesa a basso impatto, come la gestione dell’habitat, contribuendo alla costruzione di un sistema di difesa integrata più resiliente.
Conclusioni
In sintesi, lo studio evidenzia come l’impiego di reti anti-insetto in ceraseti ad alta densità possa costituire una soluzione eCicace e compatibile con le esigenze della moderna frutticoltura orientata alla qualità ed alla riduzione degli input.
Fonte: Lindell, C. A., Rothwell, N. L., Collino, S., & Powers, K. (2025). Netting reduces bird damage and spotted wing Drosophila Drosophila suzukii, in high-density sweet cherries with few eCects on fruit quality. Crop Protection, 195, 107239. https://doi.org/10.1016/j.cropro.2025.107239
Fonte immagine: SL Fruit Service
Andrea Giovannini
Università di Bologna
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