Drosophila suzukii è oggi uno degli insetti parassiti più temuti in frutticoltura, con danni stimati fino all’80% della produzione in colture con piccoli frutti carnosi come ciliegie, fragole e mirtilli.
La sua caratteristica di attaccare frutti maturi, associata ad un ciclo di sviluppo rapido e ad un’alta fecondità, rende difficile la gestione di questo insetto esclusivamente con mezzi chimici.
Per questo motivo, è importante integrare alla difesa chimica l’utilizzo di nemici naturali.
In quest’ottica, Trichopria drosophilae, un parassitoide pupale di Drosophila suzukii, si è rivelato un promettente agente di biocontrollo.
Interazione con i fitofarmaci
Tuttavia, le conoscenze sull’interazione tra insetticidi comunemente impiegati in frutticoltura e questo insetto utile sono limitate.
Un recente studio ha valutato la tossicità di otto insetticidi, tra cui sei di sintesi: clorantraniliprolo, spinetoram, emamectina benzoato, abamectina, lambda-cialotrina, imidacloprid; e due di origine vegetale: azadiractina e sophocarpidina, su D. suzukii e su T. drosophilae prelevati da un ceraseto in Cina.
I risultati hanno mostrato una maggiore suscettibilità delle larve di D. suzukii rispetto agli adulti, suggerendo che i trattamenti siano più efficaci se mirati a questa fase del ciclo biologico.
In particolare, emamectina benzoato, spinetoram, lambda-cialotrina, abamectina e sophocarpidina hanno dimostrato elevata tossicità verso larve ed adulti, con valori di LC50 molto bassi.
Effetti sul parassitoide
I diversi insetticidi studiati hanno mostrato effetti differenti verso T. drosophilae.
Dei prodotti testati, solo lambda-cialotrina e imidacloprid hanno mostrato una tossicità acuta sugli adulti del parassitoide, con livelli di rischio classificati come “medi” (safety factor tra 1,4 e 4,4).
Gli altri sei insetticidi hanno invece registrato livelli di rischio “basso”, compatibili con l’utilizzo in programmi di difesa integrata.
Questo è particolarmente rilevante per spinetoram ed emamectina benzoato, che uniscono un’elevata efficacia su D. suzukii ad una buona tolleranza da parte del parassitoide.
Figura 1. Mortalità delle pupe di Drosophila suzukii esposte a otto insetticidi con diverse concentrazioni. È stata eseguita un'ANOVA a un fattore seguita dal test di confronto multiplo di Tukey con una differenza significativa a * p < 0,05, ns p > 0,05. Le barre di errore rappresentano l'errore standard della media.
Effetti subletali
Tuttavia, oltre alla tossicità acuta, lo studio ha considerato anche gli effetti subletali degli insetticidi, valutando come l’esposizione di larve e pupe di D. suzukii trattate possa influire sul tasso di parassitismo e sulla capacità di sfarfallamento delle generazioni successive di T. drosophilae.
I risultati hanno mostrato una riduzione della performance riproduttiva del parassitoide, anche in presenza di residui subletali.
In particolare, la sophocarpidina a concentrazione LC50 ha ridotto del 32% il tasso di parassitismo.
Quando le pupe di D. suzukii sono state esposte ad insetticidi, i tassi di parassitismo degli adulti di T. drosophilae sono stati ridotti da spinetoram, imidacloprid e azadiractina alla concentrazione LC50.
Le dosi subletali di tutti gli insetticidi hanno diminuito il tasso di schiusa della generazione successiva, ma non hanno influito sul tasso di parassitismo degli adulti.
Figura 2. Tasso di sopravvivenza di adulti di Trichopria drosophilae esposti a otto insetticidi con diverse concentrazioni. È stata eseguita un'ANOVA a un fattore seguita dal test di confronto multiplo di Tukey, con una differenza significativa a *** p < 0,0001, ** p < 0,001, * p < 0,05, ns p > 0,05. Le barre di errore rappresentano l'errore standard della media.
Implicazioni per la difesa integrata
Questi dati sottolineano la necessità di un’attenta selezione dei prodotti fitosanitari da impiegare nei frutteti in cui si intenda introdurre o favorire popolazioni di T. drosophilae.
Anche se un insetticida risulta più selettivo sugli adulti, gli effetti indiretti sui parassitoidi attraverso l’ospite possono compromettere l’efficacia del controllo.
La valutazione della tossicità diretta e degli impatti subletali secondari è dunque essenziale per lo sviluppo di strategie di difesa più compatibili con gli equilibri ecologici.
Emamectina benzoato e spinetoram emergono come prodotti promettenti, mentre l’impiego di lambda-cialotrina e imidacloprid deve essere gestito con cautela.
Lo studio fornisce una base per orientare le pratiche di difesa fitosanitaria verso soluzioni meno impattanti per T. drosophilae, in modo da conciliare efficacia e tutela della biodiversità funzionale del frutteto.
Fonte: Gao, H., Wang, Y., Chen, P., Zhang, A., Zhou, X., & Zhuang, Q. (2024). Toxicity of Eight Insecticides on Drosophila suzukii and Its Pupal Parasitoid Trichopria drosophilae. Insects, 15(11), 910. https://doi.org/10.3390/insects15110910
Fonte immagini: Gao et al., 2024; Swiss Federal Institute for Forest, Snow and Landscape Research, Birmensdorf.
Andrea Giovannini
Università di Bologna
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