Uno studio pubblicato di recente ha analizzato in modo approfondito l’utilizzo di energia e le emissioni di gas serra (GHG) nella produzione di ciliegie nella provincia turca di Konya, una delle aree più vocate del Paese.
L’obiettivo della ricerca, condotta nel biennio 2022–2023, è stato quantificare gli input energetici, l’efficienza d’uso dell’energia e le emissioni associate, in modo da fornire indicazioni utili per migliorare la sostenibilità ambientale e produttiva del comparto cerasicolo.
I risultati mostrano come la produzione di ciliegie sia un’attività energeticamente efficiente, ma con significativi margini di miglioramento in termini di riduzione delle fonti non rinnovabili e delle emissioni legate al consumo elettrico.

Bilancio energetico
Il fabbisogno energetico totale è stato quantificato in 45.298,53 MJ per ettaro, mentre l’energia prodotta ha raggiunto 84.070,16 MJ per ettaro, determinando un’efficienza d’uso dell’energia (EUE) pari a 1,86 e una produttività energetica di 0,63 kg MJ−1.
Ciò significa che l’energia in uscita supera quella in entrata, rendendo la coltivazione del ciliegio un’attività energeticamente favorevole.
Infatti, il bilancio energetico netto (NE) è stato positivo, con un valore di 38.771,63 MJ ha−1.
Tuttavia, l’analisi della composizione degli input evidenzia come il 64,24% dell’energia impiegata
provenga da fonti dirette (come lavoro e combustibili) e il 35,76% da fonti indirette
(principalmente fertilizzanti e pesticidi).
Fonti energetiche e impatto ambientale
Per quanto riguarda la tipologia di energia, invece, solo il 17,67% deriva da fonti rinnovabili,
mentre l’82,33% è di origine non rinnovabile.
Tra le diverse voci di consumo, l’elettricità rappresenta la principale fonte di energia impiegata, con 15.680 MJ ha−1, pari al 34,61% del totale, seguita dall’utilizzo di macchinari (16,26%), fertilizzanti chimici (15,40%) e carburanti (11,96%).
L’analisi delle emissioni di gas serra conferma il ruolo dell’elettricità come principale responsabile dell’impatto ambientale, contribuendo per il 47,94% del totale delle emissioni, corrispondenti a 2.648,18 kgCO2eq ha−1.
Dati sulle emissioni e suggerimenti
Complessivamente, la produzione di ciliegie genera 5.523,46 kg CO2eq per ettaro, con un rapporto medio di 0,19 kg CO2eq per kg di frutto prodotto. Seguono, per peso nelle emissioni, il lavoro umano (33%) e l’impiego di mezzi agricoli (9,47%).
Questi dati indicano che, seppur la cerasicoltura sia un’attività con una buona efficienza energetica,
il suo impatto sul clima rimane non trascurabile, soprattutto per l’elevata dipendenza da elettricità
e input non rinnovabili.
Pertanto, sarebbe importante incrementare la quota di energie rinnovabili, ad esempio adottando
sistemi di irrigazione e movimentazione meccanica alimentati da fonti alternative.
Miglioramenti e prospettive future
Allo stesso tempo, l’ottimizzazione delle pratiche agronomiche, riducendo l’utilizzo di pesticidi,
fertilizzanti e carburanti fossili, può contribuire significativamente a contenere le emissioni e
migliorare l’efficienza complessiva del sistema produttivo.
Ed ancora, migliorare l’efficienza tecnologica delle operazioni agricole, investendo in macchine più efficienti ed in formazione del personale, così da ridurre il consumo energetico per unità
di prodotto.
In conclusione, la produzione di ciliegie in Turchia risulta sostenibile dal punto di vista energetico, ma per garantire una reale sostenibilità ambientale è necessario ridurre la dipendenza dalle fonti non rinnovabili e promuovere un modello produttivo più efficiente e “verde”.
Incrementare la quota di energia rinnovabile e adottare tecniche a basso impatto rappresentano la chiave per coniugare competitività economica e tutela ambientale del comparto cerasicolo.
Fonte: Akçil, M. B., Bayramoğlu, Z., Ağizan, K., & Gökdoğan, O. (2025). Labor, Energy Use and Greenhouse Gas Emissions of Cherry Production in Türkiye. Applied Fruit Science, 67(3), 89. https://doi.org/10.1007/s10341-025-01319-5
Fonte immagine: Daily Sabah
Andrea Giovannini
Università di Bologna
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