La cerasicoltura meridionale, e pugliese nello specifico, costituisce il punto di riferimento a livello nazionale sia per superfici che per produzione. L’elevato adattamento della coltura alle condizioni di suoli poveri ed a scheletro prevalente, alla scarsa disponibilità idrica e l’elevata qualità del prodotto costituiscono la chiave del successo del ciliegio in Puglia.
Dall’altro lato tuttavia la propensione al rinnovamento della coltura, alla scelta di nuove varietà e portinnesti così come alla realizzazione di strutture di protezione, procede a rilento. A pagarne le spese è la produttività e quindi la redditività della coltura. Tra le innovazioni di più facile applicazione vi è senza dubbio l’impiego di biostimolanti, categoria di prodotti molto ampia con numerose soluzioni disponibili.
Tra le principali problematiche che hanno afflitto il ciliegio nel corso degli ultimi anni, spicca sicuramente il mancato soddisfacimento del fabbisogno in freddo, tanto più marcato nelle zone costiere che sono al tempo stesso le più remunerative per il periodo precoce di raccolta. Il mancato accumulo di ore in freddo nel corso del periodo invernale è causa di numerose anomalie fiorali, fioritura scalare, scarsa allegagione e produttività.
Al fine di ovviare a tale problematica, è pratica comune l’applicazione nel periodo invernale di interruttori di dormienza. Se un tempo l’obiettivo principale era anticipare le fioriture, ad oggi si punta più spesso ad uniformarle e rendere più fertili i fiori. Il corretto posizionamento dell’intervento con interruttori di dormienza è in grado di migliorare notevolmente la produttività e la qualità del prodotto. Viceversa, applicazioni troppo anticipate sono causa di ulteriori squilibri fisiologici delle piante.
Altra categoria di biostimolanti molto interessante è quella dei prodotti antistress. La carenza idrica, specialmente nel periodo post-raccolta è una delle principali cause della scarsa produttività della stagione seguente così come della alta percentuale di frutti doppi.
Interessanti sebbene di efficacia limitata sono infine i prodotti a funzione anti-cracking. Questi prodotti si dividono in due categorie: i sali di calcio ed affini ed i prodotti che simulano la struttura della cuticola. L’effetto della applicazione di tali prodotti in previsione di un evento piovoso, può aiutare a ridurre l’incidenza di tale fisiopatia senza tuttavia essere risolutivo.
La coltura del ciliegio continua a rimanere una delle colture potenzialmente più redditizie, in termini di adattabilità ambientale ed efficienza di utilizzo degli input impiegati. Perché continui ad avere successo, è tuttavia necessario che sia sottoposta ad un radicale processo di innovazione, così come successo per altre colture, prima tra tutte quella dell’uva da tavola, a partire dalla realizzazione di impianti coperti con reti antigrandine e teli antipioggia.
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Immagine: SL Fruit Service
Lorenzo Laghezza
AGRIMECA
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